martes, 2 de julio de 2013

"El color de los sentidos"

"El color de los sentidos"

Del 5 al 22 de julio de 2013

Inauguración viernes 5 de julio a las 20:00 horas



La Galería O+O , dirigida por Enriqueta Hueso, tiene el placer de presentar la última exposición de la temporada organizada por Oriente & Occidente Gestión Cultural.
Una muestra colectiva formada por los trabajos de dos artistas, padre e hijo, Iván y Alexander Jakhnagiev. Una exhibición de pintura que podrá visitarse hasta el 22 de julio.


Iván Jakhnagiev (Bulgaria.Sofía, 1948).

Nasce il 31 marzo 1948 a Sofia, Bulgaria. Dipinge da oltre 35 anni confermandosi attualmente uno dei maggiori artisti contemporanei bulgari. Frequente la contaminazione della pittura con interventi sul territorio e performance di grosso impatto comunicativo. Ha introdotto la body-art in Bulgaria. Ha al suo attivo piu’ di 100 mostre personali in spazi privati e pubblici in Bulgaria e all’estero. Le sue opere sono proprieta’ dei maggiori Musei di Arte Contemporanea Europei.

Chi lo conosce solo per le sue performance televisive può cadere nella tentazione di considerarlo come un moderno e allegro saltimbanco che usa i segreti del colore per sedurre gli spettatori e aggiungere una vitalità nuova alla statuaria bellezza di modelle e soubrette. In realtà Ivan Jakhnagiev, che vive senza falsi imbarazzi il ruolo di artista-showman, è un pittore che non rinuncia al piacere della ricerca. Egli sa bene che dipingere una tela non è come decorare la nuda pelle di un’indossatrice, ma sa anche che la pittura, per non morire di solitudine nelle sue torri d’avorio, deve all’occorrenza saper scendere dal piedistallo e andare incontro al pubblico. La tela è quindi il luogo del registro alto, della sperimentazione in cui convergono inquietudini, sogni, emozioni e tutte le altre cose belle e vere che nascono dal silenzio, dalla muta riflessione, lontano dagli artifici falsi e bugiardi dei set televisivi. E’ sulla tela, quindi, nel chiuso dello studio, che Ivan Jakhnagiev dà vita alle sue figure fantastiche, minacciose e innocue come spauracchi per bambini, ma sempre accattivanti. Forme che evocano una dimensione lontana, fantastica, in cui segni neri, decisi e materici riescono a convivere con liriche evanescenze da acquarello. Altre volte, mantenendosi fedele a una tavolozza dominata dal verde e dall’arancio, tratteggia città fantastiche calate in atmosfere oniriche che sembrano reggersi su delicatissimi steli di fiori. In esse domina una luce innaturale, paradisiaca. Sono luoghi belli e ideali, forse gli unici in cui si può ancora vivere di sola Pittura senza cedere alle lusinghe della tivvu.
                                                                                                                                  Andrea Romo

  Alexander Jakhnagiev (Sofía,1978)

Parlare del pittore Alexander Jakhangiev vuol dire parlare di un artista creativo a tutto tondo, che dipinge con il fuoco dell’animo, appena stemperato dalla sua intelligenca libera e incontenibile. Vuol dire parlare di un artista the si manifesta, più volentieri, al di fuori Belle coattive structure espositive cui inevitabilmente le regole obbligano; vuol dire parlare di un pittore la cui espressione artistica si misura con la condizione di libertà assoluta the egli sente come necessità esistenziale. E una struttura, quella del giovane artista bulgaro, nella quale istinto e cultura, raziocinio e sentimento vivono in piena simbiosi tra i guizzi di immagini, slargarsi di forme, intercalare di colori, visualizzazione di segni, in un’armonia creativa dove gli scatti rabbiosi e veloci, cosi come I’appiattirsi dei colori ed il loro assuefarsi alle forme, e visualizzazione di gioie e desideri, di corpose speranze ed ambiziosi obiettivi. La sua è una pittura dove non è possibile ricercare e trovare somiglianze e ascendenze, e che pertanto vale sia nella sua componente analitica che in quella estetica, proprio per cercare di scoprire equilibri, armonie, suggestioni e fisicità tutte proprie, frutto di una piena e totale autocoscienza creativa. Anche in virtu di questo Alexander è pienamente artista dei nostri giorni, ma anzi se posso dire di piu egli è artista del domani, proprio per le istanze artistiche che i suoi lavori contengono e per quella valenza cosmica che dimensiona e struttura i suoi lavori. E’ una pittura tutta da gustare e da vivere, da approfondire e da godere quella che Alexander ci propone, in un concentrato di emozioni che attingono dalla poesia del suo essere, dall’efficacia del suo pensare, dalla spiritualità incondizionata del suo essere artista creativo a tutto tondo.    

                                                                                                                               Luciano Lepri